Altro itinerario archeologico, ma riferito alle archeologie industriali delle miniere, per comprenderne i tratti più emblematici in un percorso solo. Si parte da Caltanissetta, visitando il Museo mineralogico e paleontologico della Zolfara. Finita la visita si raggiunge San Cataldo, che si supera per andare in zona Gabbara, l’area protetta che cela al suo interno diverse testimonianze della produzione solfifera. Questa si raggiunge dal Calvario di San Cataldo, attraverso la Contrada Giganna e Strada Provinciale 149 fino al cancello dell’area protetta. Da qui, finita l’escursione, si torna a San Cataldo e si procede per Apaforte, seguendo la Strada Statale 122 verso Serradifalco (il sito è poco a nord del paese). Per completare l’itinerario bisognerà spostarsi di circa 50 km, verso Realmonte (RG). Se in una giornata sola, o come si suggerisce in due tappe, ad ogni modo il percorso consentirà una comprensione anche delle diverse morfologie, dei diversi paesaggi e dei diversi contesti delle due tipologie estrattive. Nonché un viaggio all’interno del Distretto delle Miniere.
Visitare il Distretto delle Miniere, in primavera, significa una immersione delle tradizioni religiose della Pasqua, una per tutte la Settimana Santa di Caltanissetta. Anche la “Sagra del Tataratà” a Casteltermini (la IV domenica di maggio), ha da sorprendere, con i suoi combattimenti simulati in ogni angolo del paese. O la processione dei Sanpauluna di San Cataldo, con i suoi giganti sacri. La Sagra del Mandorlo di Agrigento di febbraio è una dimensione più “profana”, eppure un appuntamento internazionale da non perdere se ci si trova in zona in quel periodo. La scalinata San Giuseppe di Riesi e la straordinaria Tavulata di vicchiareddi a Milena fanno del 19 marzo un giorno speciale. Sul versante naturalistico, la primavera è ideale per visitare la Riserva naturale Orientata “Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale”, e alla Riserva Macalube fioriscono le orchidee spontanee, uno spettacolo della natura.